Ἔσδρας Βʹ 6

1 καὶ ἐγένετο καθὼς ἠκούσθη τῷ Σαναβαλλατ καὶ Τωβια καὶ τῷ Γησαμ τῷ Αραβι καὶ τοῖς καταλοίποις τῶν ἐχθρῶν ἡμῶν ὅτι ᾠκοδόμησα τὸ τεῖχος καὶ οὐ κατελείφθη ἐν αὐτοῖς πνοή ἕως τοῦ καιροῦ ἐκείνου θύρας οὐκ ἐπέστησα ἐν ταῖς πύλαις

OR quando Samballat, e Tobia, e Ghesem Arabo, e gli altri nostri nemici, ebbero inteso che io avea riedificate le mura, e che non vi era restata alcuna rottura (quantunque fino a quel tempo io non avessi poste le reggi alle porte),

2 καὶ ἀπέστειλεν Σαναβαλλατ καὶ Γησαμ πρός με λέγων δεῦρο καὶ συναχθῶμεν ἐπὶ τὸ αὐτὸ ἐν ταῖς κώμαις ἐν πεδίῳ Ωνω καὶ αὐτοὶ λογιζόμενοι ποιῆσαί μοι πονηρίαν

Sanballat e Ghesem mi mandarono a dire: Vieni, troviamci insieme in alcuna delle ville della valle di Ono. Or essi macchinavano di farmi del male.

3 καὶ ἀπέστειλα ἐπ’ αὐτοὺς ἀγγέλους λέγων ἔργον μέγα ἐγὼ ποιῶ καὶ οὐ δυνήσομαι καταβῆναι μήποτε καταπαύσῃ τὸ ἔργον ὡς ἂν τελειώσω αὐτό καταβήσομαι πρὸς ὑμᾶς

Ed io mandai loro de' messi, per dir loro: Io fo una grande opera, e non posso [andarvi]; perchè cesserebbe l'opera, tosto che io l'avrei lasciata, e sarei andato da voi?

4 καὶ ἀπέστειλαν πρός με ὡς τὸ ῥῆμα τοῦτο καὶ ἀπέστειλα αὐτοῖς κατὰ ταῦτα

Ed essi mi mandarono [a dire] la stessa cosa quattro volte; ed io feci loro la medesima risposta.

5 καὶ ἀπέστειλεν πρός με Σαναβαλλατ τὸν παῖδα αὐτοῦ καὶ ἐπιστολὴν ἀνεῳγμένην ἐν χειρὶ αὐτοῦ

E Sanballat mi mandò il suo servitore [a dirmi] la medesima cosa la quinta volta; e [quel servitore avea] una lettera aperta in mano;

6 καὶ ἦν γεγραμμένον ἐν αὐτῇ ἐν ἔθνεσιν ἠκούσθη ὅτι σὺ καὶ οἱ Ιουδαῖοι λογίζεσθε ἀποστατῆσαι διὰ τοῦτο σὺ οἰκοδομεῖς τὸ τεῖχος καὶ σὺ γίνῃ αὐτοῖς εἰς βασιλέα

nella quale [era] scritto: Ei s'intende fra queste genti, e Gasmu dice, che tu e i Giudei deliberate di ribellarvi; [e che] perciò tu riedifichi le mura; e secondo ciò che se ne dice, tu diventi lor re.

7 καὶ πρὸς τούτοις προφήτας ἔστησας σεαυτῷ ἵνα καθίσῃς ἐν Ιερουσαλημ εἰς βασιλέα ἐν Ιουδα καὶ νῦν ἀπαγγελήσονται τῷ βασιλεῖ οἱ λόγοι οὗτοι καὶ νῦν δεῦρο βουλευσώμεθα ἐπὶ τὸ αὐτό

Ed anche, che tu hai costituiti de' profeti, per predicar di te in Gerusalemme, dicendo: Ei [v'è] un re in Giuda. Or queste cose perverranno agli orecchi del re; ora dunque, vieni, e prendiamo consiglio insieme.

8 καὶ ἀπέστειλα πρὸς αὐτὸν λέγων οὐκ ἐγενήθη ὡς οἱ λόγοι οὗτοι οὓς σὺ λέγεις ὅτι ἀπὸ καρδίας σου σὺ ψεύδῃ αὐτούς

Ma io gli mandai a dire: Queste cose che tu dici non sono; ma tu le fingi da te stesso.

9 ὅτι πάντες φοβερίζουσιν ἡμᾶς λέγοντες ἐκλυθήσονται αἱ χεῖρες αὐτῶν ἀπὸ τοῦ ἔργου τούτου καὶ οὐ ποιηθήσεται καὶ νῦν ἐκραταίωσα τὰς χεῖράς μου

Perciocchè essi tutti ci spaventavano, dicendo: Le lor mani si rallenteranno, e lasceranno l'opera, sì che non si farà. Ora dunque, [o Dio], fortifica le mie mani.

10 καὶ ἐγὼ εἰσῆλθον εἰς οἶκον Σεμεϊ υἱοῦ Δαλαια υἱοῦ Μεηταβηλ καὶ αὐτὸς συνεχόμενος καὶ εἶπεν συναχθῶμεν εἰς οἶκον τοῦ θεοῦ ἐν μέσῳ αὐτοῦ καὶ κλείσωμεν τὰς θύρας αὐτοῦ ὅτι ἔρχονται νυκτὸς φονεῦσαί σε

Oltre a ciò, essendo io entrato in casa di Semaia, figliuolo di Delaia, figliuolo di Mehetabeel, il quale era rattenuto, egli [mi] disse: Riduciamoci insieme nella Casa di Dio, dentro al Tempio, e serriamo le porte del Tempio; perciocchè coloro vengono per ucciderti; e per questo effetto arriveranno di notte.

11 καὶ εἶπα τίς ἐστιν ὁ ἀνήρ ὃς εἰσελεύσεται εἰς τὸν οἶκον καὶ ζήσεται

Ma io risposi: Un uomo par mio fuggirebbe egli? e qual [sarebbe] il par mio ch'entrasse nel Tempio, per salvar la sua vita? Io non [vi] entrerò.

12 καὶ ἐπέγνων καὶ ἰδοὺ ὁ θεὸς οὐκ ἀπέστειλεν αὐτόν ὅτι ἡ προφητεία λόγος κατ’ ἐμοῦ καὶ Τωβιας καὶ Σαναβαλλατ ἐμισθώσαντο

Ed io riconobbi che Iddio non l'avea mandato; perciocchè avea pronunziata quella profezia contro a me; e che Tobia e Sanballat gli davano pensione;

13 ἐπ’ ἐμὲ ὄχλον ὅπως φοβηθῶ καὶ ποιήσω οὕτως καὶ ἁμάρτω καὶ γένωμαι αὐτοῖς εἰς ὄνομα πονηρόν ὅπως ὀνειδίσωσίν με

acciocchè fosse [loro] pensionario, per fare che io mi spaventassi, e facessi così [come egli diceva], e commettessi peccato; onde avessero alcun soggetto di spargere alcuna cattiva fama, per vituperarmi.

14 μνήσθητι ὁ θεός τῷ Τωβια καὶ τῷ Σαναβαλλατ ὡς τὰ ποιήματα αὐτοῦ ταῦτα καὶ τῷ Νωαδια τῷ προφήτῃ καὶ τοῖς καταλοίποις τῶν προφητῶν οἳ ἦσαν φοβερίζοντές με

Ricordati, o Dio mio, di Tobia, e di Sanballat, secondo quest'opere di ciascun di loro. [Ricordati] anche della profetessa Noadia, e degli altri profeti che hanno cercato di spaventarmi.

15 καὶ ἐτελέσθη τὸ τεῖχος πέμπτῃ καὶ εἰκάδι τοῦ Ελουλ εἰς πεντήκοντα καὶ δύο ἡμέρας

Or le mura furono finite al venticinquesimo [giorno] di Elul, nello spazio di cinquantadue giorni.

16 καὶ ἐγένετο ἡνίκα ἤκουσαν πάντες οἱ ἐχθροὶ ἡμῶν καὶ ἐφοβήθησαν πάντα τὰ ἔθνη τὰ κύκλῳ ἡμῶν καὶ ἐπέπεσεν φόβος σφόδρα ἐν ὀφθαλμοῖς αὐτῶν καὶ ἔγνωσαν ὅτι παρὰ τοῦ θεοῦ ἡμῶν ἐγενήθη τελειωθῆναι τὸ ἔργον τοῦτο

E, quando tutti i nostri nemici ebbero [ciò] inteso, e tutte le nazioni ch'[erano] d'intorno a noi l'ebber veduto, si videro grandemente scaduti; e riconobbero che quest'opera era stata fatta dall'Iddio nostro.

17 καὶ ἐν ταῖς ἡμέραις ἐκείναις ἀπὸ πολλῶν ἐντίμων Ιουδα ἐπιστολαὶ ἐπορεύοντο πρὸς Τωβιαν καὶ αἱ Τωβια ἤρχοντο πρὸς αὐτούς

A que' dì ancora andavano e venivano lettere di molti notabili di Giuda a Tobia, e di esso a loro.

18 ὅτι πολλοὶ ἐν Ιουδα ἔνορκοι ἦσαν αὐτῷ ὅτι γαμβρὸς ἦν τοῦ Σεχενια υἱοῦ Ηραε καὶ Ιωαναν υἱὸς αὐτοῦ ἔλαβεν τὴν θυγατέρα Μεσουλαμ υἱοῦ Βαραχια εἰς γυναῖκα

Perciocchè molti in Giuda [erano] in giuramento con lui; conciossiachè egli [fosse] genero il Secania, figliuolo di Ara; e Iohanan, suo figliuolo, avea presa per moglie la figliuola di Mesullam, figliuolo di Berechia.

19 καὶ τοὺς λόγους αὐτοῦ ἦσαν λέγοντες πρός με καὶ λόγους μου ἦσαν ἐκφέροντες αὐτῷ καὶ ἐπιστολὰς ἀπέστειλεν Τωβιας φοβερίσαι με

Ed anche in presenza mia raccontavano le sue virtù, e gli palesavano i miei ragionamenti. [E] Tobia mandava lettere per ispaventarmi.