Ἔσδρας Βʹ 13

1 ἐν τῇ ἡμέρᾳ ἐκείνῃ ἀνεγνώσθη ἐν βιβλίῳ Μωυσῆ ἐν ὠσὶν τοῦ λαοῦ καὶ εὑρέθη γεγραμμένον ἐν αὐτῷ ὅπως μὴ εἰσέλθωσιν Αμμανῖται καὶ Μωαβῖται ἐν ἐκκλησίᾳ θεοῦ ἕως αἰῶνος

In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò scritto che l'Ammonita e il Moabita non dovevano mai entrare nella comunità di Dio,

2 ὅτι οὐ συνήντησαν τοῖς υἱοῖς Ισραηλ ἐν ἄρτῳ καὶ ἐν ὕδατι καὶ ἐμισθώσαντο ἐπ’ αὐτὸν τὸν Βαλααμ καταράσασθαι καὶ ἔστρεψεν ὁ θεὸς ἡμῶν τὴν κατάραν εἰς εὐλογίαν

perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l'acqua e perché avevano prezzolato contro di loro Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione in benedizione.

3 καὶ ἐγένετο ὡς ἤκουσαν τὸν νόμον καὶ ἐχωρίσθησαν πᾶς ἐπίμικτος ἐν Ισραηλ

Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele tutto l'elemento straniero che vi si trovava mescolato.

4 καὶ πρὸ τούτου Ελιασιβ ὁ ἱερεὺς οἰκῶν ἐν γαζοφυλακίῳ οἴκου θεοῦ ἡμῶν ἐγγίων Τωβια

Prima di questo il sacerdote Eliasìb, che era preposto alle stanze della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia,

5 καὶ ἐποίησεν αὐτῷ γαζοφυλάκιον μέγα καὶ ἐκεῖ ἦσαν πρότερον διδόντες τὴν μανααν καὶ τὸν λίβανον καὶ τὰ σκεύη καὶ τὴν δεκάτην τοῦ σίτου καὶ τοῦ οἴνου καὶ τοῦ ἐλαίου ἐντολὴν τῶν Λευιτῶν καὶ τῶν ᾀδόντων καὶ τῶν πυλωρῶν καὶ ἀπαρχὰς τῶν ἱερέων

aveva messo a disposizione di quest'ultimo una camera grande dove, prima di allora, si riponevano le offerte, l'incenso, gli arredi, la decima del grano, del vino e dell'olio, quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai portieri, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti.

6 καὶ ἐν παντὶ τούτῳ οὐκ ἤμην ἐν Ιερουσαλημ ὅτι ἐν ἔτει τριακοστῷ καὶ δευτέρῳ τοῦ Αρθασασθα βασιλέως Βαβυλῶνος ἦλθον πρὸς τὸν βασιλέα καὶ μετὰ τέλος ἡμερῶν ᾐτησάμην παρὰ τοῦ βασιλέως

Quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme, perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse re di Babilonia ero tornato presso il re; ma dopo qualche tempo, ottenuta una licenza dal re,

7 καὶ ἦλθον εἰς Ιερουσαλημ καὶ συνῆκα ἐν τῇ πονηρίᾳ ᾗ ἐποίησεν Ελισουβ τῷ Τωβια ποιῆσαι αὐτῷ γαζοφυλάκιον ἐν αὐλῇ οἴκου τοῦ θεοῦ

tornai a Gerusalemme e mi accorsi del male che Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, mettendo a sua disposizione una stanza nei cortili del tempio.

8 καὶ πονηρόν μοι ἐφάνη σφόδρα καὶ ἔρριψα πάντα τὰ σκεύη οἴκου Τωβια ἔξω ἀπὸ τοῦ γαζοφυλακίου

La cosa mi dispiacque molto e feci gettare fuori dalla stanza tutte le masserizie appartenenti a Tobia;

9 καὶ εἶπα καὶ ἐκαθάρισαν τὰ γαζοφυλάκια καὶ ἐπέστρεψα ἐκεῖ σκεύη οἴκου τοῦ θεοῦ τὴν μαναα καὶ τὸν λίβανον

poi ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci ricollocare gli arredi del tempio, le offerte e l'incenso.

10 καὶ ἔγνων ὅτι μερίδες τῶν Λευιτῶν οὐκ ἐδόθησαν καὶ ἐφύγοσαν ἀνὴρ εἰς ἀγρὸν αὐτοῦ οἱ Λευῖται καὶ οἱ ᾄδοντες ποιοῦντες τὸ ἔργον

Seppi anche che le porzioni dovute ai leviti non erano state date e che i leviti e i cantori, incaricati del servizio, erano fuggiti ognuno al suo paese.

11 καὶ ἐμαχεσάμην τοῖς στρατηγοῖς καὶ εἶπα διὰ τί ἐγκατελείφθη ὁ οἶκος τοῦ θεοῦ καὶ συνήγαγον αὐτοὺς καὶ ἔστησα αὐτοὺς ἐπὶ τῇ στάσει αὐτῶν

Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: «Perché la casa di Dio è stata abbandonata?». Poi radunai i leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici.

12 καὶ πᾶς Ιουδα ἤνεγκαν δεκάτην τοῦ πυροῦ καὶ τοῦ οἴνου καὶ τοῦ ἐλαίου εἰς τοὺς θησαυροὺς

Allora tutto Giuda portò ai magazzini le decime del frumento, del vino e dell'olio;

13 ἐπὶ χεῖρα Σελεμια τοῦ ἱερέως καὶ Σαδδουκ τοῦ γραμματέως καὶ Φαδαια ἀπὸ τῶν Λευιτῶν καὶ ἐπὶ χεῖρα αὐτῶν Αναν υἱὸς Ζακχουρ υἱὸς Μαθανια ὅτι πιστοὶ ἐλογίσθησαν ἐπ’ αὐτοὺς μερίζειν τοῖς ἀδελφοῖς αὐτῶν

affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Zadòk, e a Pedaia, uno dei leviti; ai quali aggiunsi Canan figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le ripartizioni tra i loro fratelli.

14 μνήσθητί μου ὁ θεός ἐν ταύτῃ καὶ μὴ ἐξαλειφθήτω ἔλεός μου ὃ ἐποίησα ἐν οἴκῳ κυρίου τοῦ θεοῦ

Ricordati per questo di me, Dio mio, e non cancellare le opere di pietà che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio!

15 ἐν ταῖς ἡμέραις ἐκείναις εἶδον ἐν Ιουδα πατοῦντας ληνοὺς ἐν τῷ σαββάτῳ καὶ φέροντας δράγματα καὶ ἐπιγεμίζοντας ἐπὶ τοὺς ὄνους καὶ οἶνον καὶ σταφυλὴν καὶ σῦκα καὶ πᾶν βάσταγμα καὶ φέροντας εἰς Ιερουσαλημ ἐν ἡμέρᾳ τοῦ σαββάτου καὶ ἐπεμαρτυράμην ἐν ἡμέρᾳ πράσεως αὐτῶν

In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini in giorno di sabato, altri che trasportavano i covoni e li caricavano sugli asini, e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, che introducevano a Gerusalemme in giorno di sabato; io protestai a causa del giorno in cui vendevano le derrate.

16 καὶ ἐκάθισαν ἐν αὐτῇ φέροντες ἰχθὺν καὶ πᾶσαν πρᾶσιν πωλοῦντες ἐν τῷ σαββάτῳ τοῖς υἱοῖς Ιουδα καὶ ἐν Ιερουσαλημ

C'erano anche alcuni di Tiro stabiliti a Gerusalemme che importavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato e in Gerusalemme.

17 καὶ ἐμαχεσάμην τοῖς υἱοῖς Ιουδα τοῖς ἐλευθέροις καὶ εἶπα αὐτοῖς τίς ὁ λόγος οὗτος ὁ πονηρός ὃν ὑμεῖς ποιεῖτε καὶ βεβηλοῦτε τὴν ἡμέραν τοῦ σαββάτου

Allora io rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: «Che cosa è mai questo male che fate, profanando il giorno di sabato?

18 οὐχὶ οὕτως ἐποίησαν οἱ πατέρες ὑμῶν καὶ ἤνεγκεν ἐπ’ αὐτοὺς ὁ θεὸς ἡμῶν καὶ ἐφ’ ἡμᾶς πάντα τὰ κακὰ ταῦτα καὶ ἐπὶ τὴν πόλιν ταύτην καὶ ὑμεῖς προστίθετε ὀργὴν ἐπὶ Ισραηλ βεβηλῶσαι τὸ σάββατον

I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l'ira accesa contro Israele, profanando il sabato!».

19 καὶ ἐγένετο ἡνίκα κατέστησαν πύλαι Ιερουσαλημ πρὸ τοῦ σαββάτου καὶ εἶπα καὶ ἔκλεισαν τὰς πύλας καὶ εἶπα ὥστε μὴ ἀνοιγῆναι αὐτὰς ἕως ὀπίσω τοῦ σαββάτου καὶ ἐκ τῶν παιδαρίων μου ἔστησα ἐπὶ τὰς πύλας ὥστε μὴ αἴρειν βαστάγματα ἐν ἡμέρᾳ τοῦ σαββάτου

Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra della sera, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse e che non si riaprissero fino dopo il sabato; collocai alcuni miei servi alle porte, perché nessun carico entrasse in città durante il sabato.

20 καὶ ηὐλίσθησαν πάντες καὶ ἐποίησαν πρᾶσιν ἔξω Ιερουσαλημ ἅπαξ καὶ δίς

Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.

21 καὶ διεμαρτυράμην ἐν αὐτοῖς καὶ εἶπα πρὸς αὐτούς διὰ τί ὑμεῖς αὐλίζεσθε ἀπέναντι τοῦ τείχους ἐὰν δευτερώσητε ἐκτενῶ τὴν χεῖρά μου ἐν ὑμῖν ἀπὸ τοῦ καιροῦ ἐκείνου οὐκ ἤλθοσαν ἐν σαββάτῳ

Allora io protestai contro di loro e dissi: «Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete un'altra volta, vi farò arrestare». Da quel momento non vennero più in giorno di sabato.

22 καὶ εἶπα τοῖς Λευίταις οἳ ἦσαν καθαριζόμενοι καὶ ἐρχόμενοι φυλάσσοντες τὰς πύλας ἁγιάζειν τὴν ἡμέραν τοῦ σαββάτου πρὸς ταῦτα μνήσθητί μου ὁ θεός καὶ φεῖσαί μου κατὰ τὸ πλῆθος τοῦ ἐλέους σου

Ordinai ai leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo la tua grande misericordia!

23 καὶ ἐν ταῖς ἡμέραις ἐκείναις εἶδον τοὺς Ιουδαίους οἳ ἐκάθισαν γυναῖκας Ἀζωτίας Αμμανίτιδας Μωαβίτιδας

In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdòd, di Ammòn e di Moab;

24 καὶ οἱ υἱοὶ αὐτῶν ἥμισυ λαλοῦντες Ἀζωτιστὶ καὶ οὔκ εἰσιν ἐπιγινώσκοντες λαλεῖν Ιουδαϊστί

la metà dei loro figli parlava l'asdodeo, conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo, non sapeva parlare giudaico.

25 καὶ ἐμαχεσάμην μετ’ αὐτῶν καὶ κατηρασάμην αὐτοὺς καὶ ἐπάταξα ἐν αὐτοῖς ἄνδρας καὶ ἐμαδάρωσα αὐτοὺς καὶ ὥρκισα αὐτοὺς ἐν τῷ θεῷ ἐὰν δῶτε τὰς θυγατέρας ὑμῶν τοῖς υἱοῖς αὐτῶν καὶ ἐὰν λάβητε ἀπὸ τῶν θυγατέρων αὐτῶν τοῖς υἱοῖς ὑμῶν

Io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso come mogli le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi.

26 οὐχ οὕτως ἥμαρτεν Σαλωμων βασιλεὺς Ισραηλ καὶ ἐν ἔθνεσιν πολλοῖς οὐκ ἦν βασιλεὺς ὅμοιος αὐτῷ καὶ ἀγαπώμενος τῷ θεῷ ἦν καὶ ἔδωκεν αὐτὸν ὁ θεὸς εἰς βασιλέα ἐπὶ πάντα Ισραηλ καὶ τοῦτον ἐξέκλιναν αἱ γυναῖκες αἱ ἀλλότριαι

Dissi: «Salomone, re d'Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo fra le molte nazioni non ci fu un re simile a lui; era amato dal suo Dio e Dio l'aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne straniere fecero peccare anche lui.

27 καὶ ὑμῶν μὴ ἀκουσόμεθα ποιῆσαι τὴν πᾶσαν πονηρίαν ταύτην ἀσυνθετῆσαι ἐν τῷ θεῷ ἡμῶν καθίσαι γυναῖκας ἀλλοτρίας

Si dovrà dunque dire di voi che commettete questo grande male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?».

28 καὶ ἀπὸ υἱῶν Ιωαδα τοῦ Ελισουβ τοῦ ἱερέως τοῦ μεγάλου νυμφίου τοῦ Σαναβαλλατ τοῦ Ωρωνίτου καὶ ἐξέβρασα αὐτὸν ἀπ’ ἐμοῦ

Uno dei figli di Ioiadà figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote, era genero di Sanballàt il Coronita; io lo cacciai via da me.

29 μνήσθητι αὐτοῖς ὁ θεός ἐπὶ ἀγχιστείᾳ τῆς ἱερατείας καὶ διαθήκης τῆς ἱερατείας καὶ τοὺς Λευίτας

Ricordati di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il sacerdozio e l'alleanza dei sacerdoti e dei leviti.

30 καὶ ἐκαθάρισα αὐτοὺς ἀπὸ πάσης ἀλλοτριώσεως καὶ ἔστησα ἐφημερίας τοῖς ἱερεῦσιν καὶ τοῖς Λευίταις ἀνὴρ ὡς τὸ ἔργον αὐτοῦ

Così li purificai da ogni consuetudine straniera e ristabilii i servizi dei sacerdoti e dei leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro.

31 καὶ τὸ δῶρον τῶν ξυλοφόρων ἐν καιροῖς ἀπὸ χρόνων καὶ ἐν τοῖς βακχουρίοις μνήσθητί μου ὁ θεὸς ἡμῶν εἰς ἀγαθωσύνην

Diedi anche disposizioni circa l'offerta della legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie. Ricordati di me, mio Dio, per il mio bene!